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Video LinkedIn: perché non funzionano?

Una nota azienda locale pubblica un video su LinkedIn. Produzione curata, messaggio efficace. Eppure le visualizzazioni restano sotto le aspettative.

Il motivo? L’immagine di anteprima non personalizzata, assenza di sottotitoli, formato non ottimizzato per dispositivi mobili. Dettagli che sembrano marginali ma che determinano il successo di un contenuto video sulla piattaforma.

La realtà è questa: molti video su LinkedIn non raggiungono il loro potenziale perché trascurano aspetti tecnici fondamentali.

Non per mancanza di capacità creative, ma per non conoscere a fondo come funziona la piattaforma.

Il Formato

LinkedIn non è YouTube o Instagram. Ha preferenze precise che il sistema di raccomandazione valuta per decidere a quante persone mostrare un contenuto.

Il formato verticale (9:16) è fondamentale: il 65% degli utenti accede da smartphone. Un video verticale occupa l’intero schermo, aumentando il tempo di permanenza e il coinvolgimento.

La risoluzione migliore è 1080p, con frequenza di fotogrammi (frame rate) di 30 al secondo e velocità di trasmissione dati (bitrate) tra 5-10 MBPS.

La durata ideale va dai 60 ai 90 secondi. Oltre questo tempo, l’attenzione cala in modo significativo. LinkedIn permette video fino a 10 minuti, ma i dati mostrano che contenuti più brevi ottengono risultati migliori.

Un video con caratteristiche corrette viene favorito dal sistema. Uno con parametri sbagliati riceve penalizzazioni nella distribuzione gratuita (organica), indipendentemente dalla qualità del contenuto.

L’immagine di anteprima

LinkedIn sceglie automaticamente un’immagine casuale dal video se non viene caricata un’anteprima personalizzata. Il risultato è spesso poco efficace: immagini sfocate, momenti di transizione, scene poco significative.

Se l’immagine di anteprima non comunica valore immediato, l’utente continua a scorrere. Gli utenti dedicano circa 1,4 secondi a ogni contenuto. In questo breve intervallo, l’anteprima deve attirare l’attenzione e comunicare il beneficio.

Video senza immagine di anteprima

Un’anteprima efficace contiene testo chiaro (massimo 5-7 parole), un’immagine professionale e dimensioni precise: 1080×1920 pixel per il formato verticale. Il messaggio deve puntare al risultato: “Come 100 clienti hanno potenziato il loro sito web” funziona meglio di “Presentazione Servizi Aziendali”.

I volti umani aumentano il tasso di clic (click-through rate) del 38%. Il marchio aziendale deve essere presente ma discreto, senza coprire il messaggio principale.

Ecco un esempio del noto esperto di marketing Gary Vaynerchuk, dove si vede chiaramente un’immagine ferma chiara e un titolo che anticipa ciò che si vedrà nel video.

Gary Vaynerchuk anteprime video
Gary Vaynerchuk anteprime video

I sottotitoli

L’85% degli utenti guarda i video LinkedIn senza audio.
Sono in ufficio, sui mezzi pubblici, o semplicemente hanno l’audio disattivato come impostazione predefinita.

Un video senza sottotitoli non comunica il suo messaggio alla maggioranza del pubblico. LinkedIn supporta il formato SRT per i sottotitoli, semplice da caricare durante la pubblicazione.

I sottotitoli non solo rendono accessibile il contenuto, ma aumentano il tasso di completamento (completion rate) del 40%. Più persone guardano il video fino alla fine, più il sistema premia il contenuto mostrandolo a più persone gratuitamente (reach organica).

La strategia

Creare il video ottimale è fondamentale, ma va accompagnato da una strategia di pubblicazione pianificata nel calendario dei contenuti.

Attualmente sia i video caricati direttamente (nativi) sia i collegamenti a video di YouTube hanno la stessa visibilità. La cosa importante è creare un contenuto di valore.

L’orario di pubblicazione influenza la visibilità: martedì e giovedì tra le 7 e le 9 del mattino registrano i picchi di coinvolgimento più elevati. Il testo che accompagna il video deve catturare l’interesse nelle prime due righe, prima del pulsante “vedi altro”.

L’ esperienza

La differenza tra un video che raggiunge 500 visualizzazioni e uno che ne ottiene 50.000 spesso non dipende dal budget o dalla creatività. Dipende dalla conoscenza approfondita della piattaforma.

Bisogna capire che il formato verticale non è una scelta estetica ma una necessità pratica. Sapere perché i sottotitoli moltiplicano il tasso di completamento. Conoscere le dimensioni esatte dell’anteprima e l’importanza del messaggio orientato al beneficio concreto.

Chi padroneggia questi dettagli tecnici trasforma investimenti modesti in risultati significativi. Chi li trascura può investire budget considerevoli con ritorni deludenti.

LinkedIn ha dinamiche uniche, diverse da altre piattaforme social. Un esperto LinkedIn (LinkedIn trainer) specializzato conosce ogni sfumatura del sistema, ogni pratica tecnica efficace, ogni dettaglio che fa la differenza tra un video che passa inosservato e uno che genera coinvolgimento reale.

I dettagli contano. Dalla velocità di trasmissione dati all’anteprima, dai sottotitoli all’orario di pubblicazione. Sono questi elementi a determinare se un video raggiunge il suo pubblico potenziale o resta invisibile.

La competenza specifica su LinkedIn trasforma la pubblicazione di video da attività occasionale a strategia efficace di crescita e visibilità.

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